Storia di una normalissima mattina in una Milano pre-esodo estivo. E’ il primo di agosto, non fa nemmeno così caldo, o almeno, ricordo di aver sofferto un’afa molto più spietata gli anni scorsi.
Spolvero una vecchia abitudine, tanto cara e consueta tempo fa, che mi manca immensamente in questi mesi di lavoro, impegni e distrazioni varie: mi alzo presto e vado ad iniziare la giornata in un quartiere lontano dal mio.
Poi vado al lavoro, lo so, arriverò tardi e già stanca per i mille mezzi che dovrò prendere, ma chissenefrega, siamo nel cuore dell’estate, è il mio compleanno tra 8 giorni, ho voglia di vivere.
Oggi è giovedì e nelle vie perpendicolari a viale Premuda (via Calvi) c’è il solito mercatino, quello che percorrevo per lungo e per largo quando lavoravo poco distante, nel tristerrimo ufficio di pubbliche relazioni in cui facevo rassegne stampa con lo stesso entusiasmo con cui si prenderebbe una purga.
Quel mercatino lì mi è sempre piaciuto: accanto a frutta che sembra essere stata sottoposta a color correction tanto è lucida e colorata, bancarelle di scarpe griffate a 150 €.
Jimmy Choo, Burberry, Tod’s, Renè Caovilla….sandali colorati da vacanza a Saint-Tropez, ballerine bon-ton da abbinare a baguette sotto al braccio e vestitino baby, una goduria per ogni donna degna di definirsi tale.
Occhio eh che qua non sono modelli degli anni 80, sono le ultime collezioni vendute nei numeri da campionario (il mio 37 è assicurato).
Decido di pensarci su e mi imbatto in una bancarella che vende vestitini per la spiaggia in sangallo candido, chiudo gli occhi e mi sembra quasi di essere con la valigia in mano ad annusare il profumo del mare…e invece no, il profumo che mi delizia è quello delle brioche dei bar lì intorno, dove signore distinte in sandali gioiello con le pietre azzurre e verdi si bevono un caffè con carrello della spesa alla mano accanto a manager con il blackberry bianco che parlano degli ultimi giorni di lavoro, prima di tornare a vivere davvero, durante le vacanze.
Il banco della pasta fresca vende ravioli al limone e primo sale: sembrano perfetti per una cenetta in terrazza.
Teli da mare per bambini si muovono quando soffia un filo di vento mattutino, quello freschetto che arriva come una benedizione quando fa caldo e che mi fa amare le mattine d’estate in città. Sarò matta, ma mi piace vedere Milano che si svuota, amo sentirla mia, scoprire angoli nascosti, come se fosse sempre un portagioie della nonna che si conosce a memoria ma che ogni volta rivela gioielli che non avevamo notato, o che avevamo lasciato da una parte.
Ci sono negozietti di vetrai, botteghe di chi fa ancora mestieri che sembrano scomparsi, ma che chiudono alle 19, ovvero quando noi disperati usciamo dagli uffici e ci fiondiamo a fare l’aperitivo, rinfrescandoci di Spritz e spiluccando frittini (e spesso perdendo di vista quello che abbiamo intorno).
Mi sento una bambina che cammina in strade mai viste, vede persone che vivono vite lontane anni luce dalla mia, da problemi e priorità che scoppiano come bolle di sapone appena ci si allontana dalla quotidianità noiosa di certi lavori.
E penso che la miglior pepita che potessi scoprire oggi sia quella di una vita fatta di piccole cose da assaporare con la bocca e con gli occhi, di brioche profumate, di spremuta d’arancia, di sandali altissimi da diva, di affari modaioli e di vestagliette da mare.
Banalità che non vanno dimenticate mai e che diventano speciali nelle mattine d’estate.
PER FAR COLAZIONE NEI DINTORNI:
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