Un mio carissimo zio abruzzese mi raccontava sempre che, nel suo piccolo paese arrampicato sui monti, c’era una famiglia devota in cui, in onore della Madonna, ogni donna ne portava un aggettivo come primo nome di Battesimo: Addolorata, Incatenata, Annunziata, Immacolata etc…
Dico io, nomi meno impegnativo non si poteva? Tommaso la scopa ficcanaso, Agnese mangia-maionese e robe simili non sarebbero stati più sciolti e disinvolti? E invece no, perché in fondo, un nome che di per sé è già una benedizione non è poi così male, non trovate?
Prendiamo ad esempio L’Incoronata, un ristorante delizioso in corso Garibaldi a Milano: chi di voi c’è già stato non pensa, come me, che il nome sia di per sé solo una conferma della bellezza di questo piccolo, ma imperdibile posto?
Quando, prima di partire per le vacanze, sono andata all’Incoronata, una sera di Agosto in cui stava per scoppiare un tremendo temporale, ho avuto immediatamente la sensazione di entrare in una casa: Ale che lo gestisce da 10 anni insieme a sua mamma, mi ha accolto con semplicità e calore, lo stesso calore che danno le piccole lanterne appese assieme ai simboli degli angeli protettori (attenzione però, ogni due mesi circa l’ambiente viene rinnovato e cambiato, potreste trovare altre sorprese).
Il menù propone ogni giorno piatti diversi: cous cous vegetariano, spaghetti con crema di fave, crema di carote e arance. E ancora, pesce spada alla mediterranea, manzo mentolato e frittelle di patate e tonno vengono serviti con Sarah McLachlan come sottofondo, una scelta musicale non da tutti.
La luce che proviene dalle bottigliette di Campari e Coca-Cola appese al soffitto è soffusa e complice ed illumina ogni tavolo con discrezione e tranquillità.
I dolci sono un trionfo di semplicità e sapori: dalla bonnet alla crostata di cioccolato e lamponi, dal budino al creme caramel fino allo spettacolare sformato di barbabietole e more che mi viene servito con Norah Jones ad accompagnarmi fino all’ultimo boccone (nota: io odio la barbabietola, ma questo sformato mi ha riconciliata con l’odiato ortaggio rosso!).
Dalla cucina, il trillo del campanello avverte che i piatti sono pronti, fuori piove a dirotto e io mi sento protetta, che gli angeli e il nome c’entrino qualcosa? O forse L’Incoronata è una piccola oasi di pace e sapori autentici che riscaldano il cuore come solo le cose fatte ‘come si deve’ riescono a fare?
Ancora non l’ho capito, ecco perché, devo tornarci al più presto… e sperare che lo sformato alla barbabietola sia ancora presente nel menù 😉
DOVE:
L’Incoronata,
Corso Garibaldi 27 Milano
Tel 0289769711
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