Pepite è approdato su Instagram abbastanza tardi rispetto ad altri blog/blogger e per un po’ di tempo ne ha pagato lo scotto.
Capire come funzionasse, cosa volesse dire fare delle foto instagrammabili non è stato immediato e nemmeno facilissimo, così come, una volta ingranata la marcia giusta, stare a guardare l’invasione di compravendita dei followers, dei likes e di mille altri indicatori (finti) di performance.
Ma c’è una cosa che Instagram ha regalato a Pepite e a me in particolare: le persone. Quelle che scrivono in privato per un consiglio o semplicemente per sapere come sto, quelle che ti sentono amica, quelle di cui lo diventi anche offline davanti ad un caffè e non solo attraverso commenti e email.
E poi ci sono quelle persone che ammiri, di cui ti piace il lavoro e il modo di porsi, quello che raccontano e come si rapportano agli altri e le segui giorno per giorno per anni e fai il tifo per loro, perchè sai, intuisci il loro valore ancora prima ancora che sbocci del tutto.
Come per Carla, che mi sembra di conoscere da una vita e che non ho ancora mai incontrata dal vivo, ma che seguo praticamente da quando ho creato l’account a Pepite per Tutti.
Carla è La Ragazza dello Sputnik, amatissima e seguitissima, sempre col sorriso e con una parola gentile per tutti; non poteva che essere una cool girl.
Mi piace farvi sapere di più del suo progetto e penso che, per chi non la conosca ancora, sia arrivato il momento di innamorarvi di lei… e non vi riuscirà difficile, credetemi.
Se dici cool penso a qualcosa che sia in grado di attirare la mia attenzione tra tante. Qualcosa che non sia necessariamente di tendenza ma che mi colpisca anche solo per un dettaglio. Qualcosa di diverso, di distintivo, che abbia un carattere tutto suo, che mi attragga e mi incuriosca.
Credo che una persona sia veramente cool quando il suo modo di essere e di fare siano perfettamente in sintonia col suo modo di presentarsi, quando la sua personalità e la sua sicurezza riescono ad essere più forti di qualsiasi tendenza. Una persona cool per me è una persona che non ha bisogno di approvazioni esterne, che si piace com’è e questo, in modo molto naturale, la fa piacere agli altri.
‘La ragazza dello Sputnik’ ha iniziato ad avere le ambizioni di un vero e proprio progetto solo 2 anni fa, nonostante sia nato molto prima.
Ho iniziato a cucire quasi 6 anni fa per gioco ma non sapevo ancora che strada seguire, non sono riuscita subito a mettere a fuoco i miei desideri e i miei sogni. Solo da un paio di anni io ho davvero compreso cosa volevo diventasse questa mia passione per il cucito e per la moda ed ho avuto il coraggio di non dedicarmi più a ciò che gli altri volevano da me, ma di offrire agli altri ciò che a me piace.
Ed a me piacciono la libertà, la comodità, il dinamismo e la semplicità ed è proprio con questi ingredienti che ho costruito il mio brand. Mi piace ideare e realizzare borse e capi d’abbigliamento per donne che amano essere libere e comode ma scelgono di distinguersi indossando qualcosa di artigianale che le renda uniche. Nell’abbigliamento scelgo sempre le linee semplici e mi piace renderle speciali con l’uso dei colori e di piccoli dettagli (da un pò di tempo ho scelto di lavorare con tessuti esclusivi che mi faccio appositamente disegnare e stampare per le diverse collezioni). Per le borse prediligo la versatilità e studio per lo più modelli che si trasformino a seconda delle occasioni e degli umori. Mi piace pensare che nella moda non sia ciò che indossiamo a definirci ma siamo proprio noi a dare carattere e forma a ciò che indossiamo.
Beh la donna ideale che veste i miei capi te l’ho descritta proprio adesso. Un mio vestito o una mia borsa (o entrambi insieme, perché no?) me li immagino su una donna padrona della sua vita, che esce di casa al mattino con mille cose da fare, corre su e giù come una trottola e desidera sentirsi speciale senza rinunciare alla comodità. Una donna che ama sorridere, che sa cosa le piace, che riconosce il valore delle cose fatte con cura.
Il mio posto del cuore? Potrà sembrare strano forse ma è la Feltrinelli della mia città. Amo rifugiarmi tra i libri…da piccola sognavo di fare la scrittrice. I libri da sempre mi ispirano, mi consolano, mi emozionano, mi stimolano. Mi piace passare interi pomeriggi dentro quella libreria…scelgo qualche libro, poi mi siedo, sfoglio le pagine e inizio a vivere là dentro.
Cosa mi manca per essere completa? Questa è una domanda difficile. In verità credo che la parola ‘completezza’ non mi possa proprio appartenere. Mi piace sapermi incompleta perché credo che questo mi spinga a non fermarmi mai, a inseguire perennemente qualcosa- in senso positivo però e non con tormento. La completezza la associo, forse erroneamente – chissà! – all’immobilità e l’immobilità è una cosa che mi fa paura. Io per sentirmi viva ho sempre bisogno di nuove conquiste…chissà se un giorno troverò la pace 🙂
Alla Carla di 5 anni fa direi di avere meno paura, di buttarsi nelle cose senza timori perché anche il fallimento è un passaggio importante nella crescita. Le consiglierei di non ascoltare troppo gli altri perché a voler far felici loro si rischia di rendere infelici se stessi e poi le direi anche di mangiare più pizza perché è di gran lunga meglio essere felici che magre.
Tra 10 anni ne avrò 45 di anni. Mi immagino mamma prima di tutto. Magari una mamma imprenditrice…incasinata ma serena, sempre di corsa ma che trova il tempo per le cose importanti, un po’ pasticciona ma attenta, con una vita piena di amore ma sempre imcompleta e all’inseguimento dell’ennesimo sogno.
DOVE TROVARLA:
Sito: www.laragazzadellosputnik.com
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