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QUI MUM&KIDS – STORIE DELLA BUONANOTTE PER BAMBINE RIBELLI

Sono donna, ingegnere, mamma di due figlie femmine. L’8 marzo è sempre più vicino e, indipendentemente da questa ricorrenza, quasi ogni giorno mi faccio questa domanda: “In che mo(n)do vivranno le mie figlie?”

Se guardo all’oggi, direi in un mondo che comunque la fai la sbagli. Se sei bella e hai successo (non solo nel lavoro) di sicuro ci sei arrivata con delle scorciatoie, se non hai avuto successo sei una poveraccia. Se sei cozza, sei cozza e dove pensi di andare. Se non hai figli, ma che aspetti a farli. Se li hai avuti, ti sei fregata con le tue stesse mani. Se sei mamma e lavori, trascuri i figli. Se sei mamma e fai la casalinga, sei una mentecatta e te ne pentirai. Se combatti le tue battaglie in modo garbato non ti ascolta nessuno, se lo fai come cacciando gli attributi sei troppo volgare. Un giudizio imperante per ogni situazione e scelta, senza un minimo di analisi e di senso critico. Adesso anche basta, e che diamine!

So che sto banalizzando temi molto più grandi di queste quattro righe, ma la situazione è (anche) questa e se non partiamo dal risolvere questi piccoli grandi problemi (stereotipi?) che stanno alla base, come si può pensare di affrontare tematiche molto più grandi e complesse?

Nel corso degli anni, essendo di base una tremenda criticona testarda, ho capito che non posso stare ferma. Così leggo, mi informo, cerco di partecipare. Poi mi giro, vedo le mie figlie e so che dovrei fare di più. A volte ci riesco, a volte no. A volte mi paro dietro a un libro, per dire quello che non so o non saprei esprimere di mio.

Per questo ogni sera, grazie a quella vecchia saggia di Santa Lucia che ce lo ha recapitato direttamente dagli USA, leggiamo insieme a Frida una delle 100 biografie del bellissimo “Storie della buonanotte per bambine ribelli”. Un libro che di per sé ha già una storia pazzesca (se non la conoscete leggete qui), tradotto in 12 lingue e che dal 1 marzo è editato anche in italiano . Un libro fatto di storie vere, alcune ancora difficili da capire per una bimba di 3 anni e mezzo, forse anche per un adulto, altre che vorrebbe ascoltare 10 volte di fila. La ballerina e la motociclista sorde, le sorelle scrittrici, la scienziata amica delle scimmie sono tra le sue preferite. E ovviamente quella della Frida pittrice. Un libro illustrato da 60 artiste pazzesche, che piacciono molto a Flora che, per ora, si incanta a osservare i coloratissimi disegni. Le storie verranno anche per lei, quando sarà più grande.

Se ho mai letto a mia figlia la Bella addormentata? No, detestavo le fiabe classiche quando ero piccola e anche ora che sono mamma non riesco a leggerle alle mie bimbe. Non mi appartengono, ci sono i nonni che colmano questo vuoto di cultura generale. Ho scelto (in realtà dovrei scrivere abbiamo scelto, visto che anche il papà delle creature è complice in tutto ciò) di raccontare storie di sogni e di lotte, di vittorie e di sconfitte.

Care figlie mie, non so la vita cosa vi riserverà, ma il mio augurio per questo 8 marzo è che possiate raggiungere ciò che desiderate.

Che sia fare la casalinga o andare nello spazio. Sicuramente dovrete lottare per raggiungere i vostri sogni, ma nel frattempo spero che il vostro cuore si sia riempito di amore e il vostro animo di un buon temperamento, così da non perdere mai l’entusiasmo e la convinzione. Magari ci arriverete senza troppi (pre)giudizi, me lo auguro, o forse non sarà cambiato molto da oggi. In ogni caso, sognate figlie mie e quando lo fate, fatelo in grande!

Federica
Federica

Federica, meglio nota come laFe, è nata e cresciuta nella piccola Cremona, dove ha imparato ad amare le cose semplici e casalinghe.
Ingegnere biomedico dal cuore creativo, ama la scienza, ma è un’insaziabile curiosa appassionata di design, di oggetti vintage e, ça va sans dire, di buon cibo.
Milano l’ha conquistata lentamente, rivelandosi in tutta la sua bellezza e vitalità un pezzettino per volta. Sì perché, checché se ne dica, Milano ha sempre qualcosa di speciale da offrire, anche quando i 30 sono passati da un po’ e la prole richiede attenzioni.
Per Pepite scrive di posticini family friendly e di avventure da mamma.

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