Prima dell’estate vi avevamo parlato, anche se per sommi capi e in occasione di un evento organizzato proprio da loro, dei Cavolfiori a Merenda, ‘un’associazione culturale Affiliata Arci di gastronomia itinerante‘ per usare le stesse parole con cui si raccontano nel loro sito.
Ora che l’estate è passata e che i Cavolfiori stanno per tornare con tante nuove iniziative, a Pepite spetta il piacevolissimo compito di approfondire la loro conoscenza, parlandovene e facendovi conoscere un gruppo di persone che si muove per passione sin dai tempi dell’Università e che dal 2009 ha deciso di intraprendere un’avventura che invita alla consapevolezza del ‘Conosci chi produce i prodotti che mangi‘ tanto per citare Daniela, una delle 4 colonne portanti del gruppo, che ringraziamo per la disponibilità e l’entusiasmo con cui ci ha raccontato questo progetto.
Prima di tutto, fughiamo ogni dubbio, qui non stiamo parlando di catering. Sì, forse poteva essere una via facile e pratica, ma qui parliamo d’altro: i Cavolfiori a Merenda vogliono ampliare il concetto di cibo, avvicinarlo alle persone, dargli un volto, una voce, un nome.
Iniziano così le ‘tavolate‘ che coinvolgono i produttori della zona prescelta e le aziende collaboratrici: si cercano strutture con cucina a norma, location che permettano di ospitare tavolate di persone curiose e con la voglia di essere informate, divertendosi.
Persone che hanno voglia di scendere dal tacco 12 (se la tavolata avviene in un campo, lo stiletto non è il massimo della praticità) e conoscere cosa stanno mangiando, da dove viene, chi lo produce e come lo coltiva. Quando i piatti vengono serviti, se ne racconta la ‘storia’ e ogni boccone diventa una piacevole scoperta, ogni sapore diventa più intenso, più vero. Alle tavolate ci si mette in gioco: si divide il cibo, si passano i vassoi, si assaggiano cose nuove.
L’obiettivo di questi eventi è cercare di sfruttare le ore di luce il più possibile, cercando la naturalità di ogni cosa, lasciando da parte schemi pre-costituiti.
Ma i Cavolfiori a Merenda sono questo e molto altro: dallo sfidante corso di cucina giapponese organizzato usando solamente prodotti locali, alla collaborazione con l’ Università di Scienze Gastronomiche e con altri enti ad essa collegati, per la promozione del cibo sostenibile e locale: sperimentare, ampliare il concetto di cibo fino a sublimarlo nella collaborazione con altre forme d’arte e di cultura.
I Cavolfiori a Merenda non hanno certo bisogno di Pepite per continuare ad andare avanti nel loro splendido progetto, per stupire ed incuriosire ancora, per insegnare e rendere consapevoli, ma certo è che se possiamo farci portavoce delle loro iniziative intelligenti, siamo ben lieti di farlo.
Ed è per questo che invitiamo i nostri lettori a spargere la voce e a cercare nel prossimo calendario, in uscita a fine Dicembre, l’evento più vicino: noi ci saremo e ci farebbe piacere incontrarvi, dividere vassoi, scendere dai tacchi e ascoltare la storia di quello che stiamo gustando, insieme.
Perchè essere consapevoli, sapere, capire, vale sempre la pena.