Scusate no, non mi sono bevuta il cervello, ma ho mangiato prosciutto di Parma, questo sì, lo confesso.
E ne approfitto per ringraziare il Consorzio di Parma che ci ha permesso di goderci una città tanto bella tanto a me sconosciuta, tanto accogliente quanto simpatica e di imparare quanto lavoro ci sia dietro un alimento così preziosamente familiare nelle nostre abitudini alimentari come il Prosciutto di Parma.
Ricordate la storia della collega nata e cresciuta a crudo di Parma? Beh, chiamala scema! Grazie ad una visita guidatissima all’interno del prosciuttificio Egidio Bedogni abbiamo scoperto i segreti e la cura che c’è dietro alle fette che voi assaporate nel vostro panino o nel vostro bel piatto serale con melone o mozzarella (tanto per citare due tra gli abbinamenti più banali e veloci).
Dalla salatura manuale che richiede l’impegno di 3 persone, passando per l’asciugatura fino ad approdare alla stagionatura resa possibile dalla clemenza del Marino, il vento che attraversa la Val Parma e che arriva caldo e asciutto a imprimere il suo benestare al passo finale del processo di preparazione del Prosciutto di Parma.
Una volta benedetto dal marchio della corona a 5 punte (che suggella il superamento tutti i passaggi di controllo necessari) il prosciutto è pronto per essere trasformato in tantissimi piatti gustosi, come quelli che noi, Arianna e Roberto di Live your Kitchen e Viviana di Vivincucina abbiamo assaggiato in uno dei ristoranti che hanno aderito alla celebrazione dei 50 anni del marchio, il Bistrot Bollicine.
Dall’antipasto super gustoso (e da riproporre a casa) con code di gambero avvolte nel prosciutto e dorate nella pasta sfoglia, alla mitica lasagna zucca e gorgonzola, arrivando alla delicata coda di rospo splendidamente insaporita dal prosciutto di Parma con salsa all’uva bianca.
Gelato alla nocciola su letto di fichi e cialda croccantina dorata in forno, brindisi e tante chiacchiere hanno fatto concludere la serata nel migliore dei modi, come una cena tra amici in una città in cui la conviviliatà è all’ordine del giorno.
Grazie al Consorzio e grazie a Luca e ai ragazzi di Menuale per averci regalato un’ altra bellissima serata.