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QUI MILANO – KITCHEN RISTORANTE – CHIUSO

Metti un sabato di metà maggio che ti sei svegliata con la luna storta.

Metti anche che fuori piove, come ormai succede sempre da otto weekend di fila, a Milano.

Metti che sei insofferente a tutto e tutti.
Metti che è il giorno di una ricorrenza importante.

Metti pure che hai accanto una persona che, non è che non si arrabbi mai eh, ma che ormai conosce le paturnie di cui soffri certe volte e che sappia già come prenderle.

Aggiungi il fatto che abbiate deciso di andare a cena fuori e che tu non riesca a scegliere se vuoi mangiare fusion o risotto al salto, pizza o carne alla griglia, sushi o vegetariano.

Mischia tutte le premesse appena illustrate e trova la soluzione: cenetta al Kitchen Ristorante di via Neera, in una zona di Milano in cui non ti aspetteresti di trovare un locale tanto ricercato e intimo.

Inizialmente dubbiosa causa design molto moderno del ristorante e quindi apparentemente un po’ freddino, ammetto di essermi completamente ricreduta non appena entrata: dal soffitto pendono tanti cestini rossi con piantine aromatiche che danno un tocco di verde al rosso, bianco e nero che predominano all’interno.

Alle pareti grandi foto di Milano in bianco e nero, tavolini neri, tovagliette bianche e tovagliolini rossi. Tutto molto lineare e quasi severo, se non fosse per le luci che si abbassano, per la candela contenuta in uno piccolo cestino di stoffa che rischiara il nostro tavolo e per il pane, che qui viene sostituito da croccanti e sottilissime sfoglie, di quelle che ti fanno fare ‘crock‘ ad ogni morso e allentano la tensione (e aumentano la fame) in un sorriso.

Il servizio è veloce e molto, ma molto gentile, ci dicono subito che oltre al menù, tra le proposte extra del giorno spiccano dei fiori di zucca ripieni, che ovviamente abbiamo presto e gustato con molta soddisfazione.

Tra gli antipasti, vi segnaliamo anche la parmigiana di melanzane con cacao di Modica e caciocavallo ragusano dop in omaggio alla Sicilia, o anche un gattò di patate di ‘Polvica’ con provola affumicata e stracciatella di burrata, in onore, manco a dirlo, della Puglia.

Tra un sorso di vino (notevole e ampia la carta a disposizione), passiamo ai primi: dai ravioli di ricotta IGT e spinaci con caviale di melanzane e pomodoro fresco (Liguria) ai mezzi paccheri di Gragnano con ragù di fagiano selvatico, olive taggiasche e pinoli tostati (dalla Toscana).

Noi siamo rimasti letteralmente folgorati dallo spiedone di pollo marinato ai fichi, avvolto nel guanciale cotto su pietra ollare accompagnato da patate arrosto: una delizia croccante e morbida, dolce e salata, tutto nello stesso morso.

 

Indecisa tra il filetto di tonno rosso croccante alla palermitana e la tartare di filetto di manzo irlandese con riso venere e yogurt greco, alla fine ho optato per la morbidezza della carne e la sapidità del basilico che guarniva il piatto e profumava il riso nero.

Buono a tal punto da desiderare che non finisse mai! Finiamo con dolcezza: Aiuto, cosa scegliere tra cheesecake e cassata?

Per chi vuol stare leggero ecco la macedonia di frutta croccante e fresca, resa ancora più golosa dall’uva zibibbo, dalle mandorle a filetti e dal morbido tocco del sorbetto al limone.Viva l’Italia e viva la Sicilia: arriva la cassata con gocce di cioccolato, ricoperta di una pasta di mandorle leggerissima e profumata al pistacchio.

Prestate attenzione alla legenda nel menù (le cui proposte cambiano spessissimo) : se troverete una piccola mela verde vuol dire che le verdure della ricetta provengono direttamente dall’orto di Kitchen,  il pallino verde sta ad indicare che si tratta di un piatto senza glutine, mentre se è rosso, siamo davanti ad una pietanza senza glutine ma con piccole variazioni rispetto alla ricetta originale.

Mentre gustiamo la nostra cena e allentiamo la tensione della giornata di pioggia, il ristorante si popola di gruppetti di amici che chiacchierano quasi sottovoce, spiluccano dal piatto del vicino in modo complice e brindano ad una bella serata in compagnia.

L’atmosfera è distesa e molto serena, quasi ovattata.

Da Kitchen ci si sente coccolati, viziati e rilassati: si mangia senza fretta, si gusta ogni boccone e ogni pausa tra un piatto e l’altro, senza aver la sensazione di essere ‘guardati a vista’ ma nemmeno abbandonati a sè stessi in attesa del conto.

Il malumore della mattina sembra solo un lontanissimo ricordo, merito della tartare, della luce della candela, delle sfoglie croccanti e della compagnia di una persona che sa sempre trovare il posto giusto, al momento giusto.

 

 

DOVE:

Kitchen Ristorante

Via Neera 40, Milano

 

 

Ilaria
Ilaria

Ilaria, segno zodiacale Leone, classe 1980, cresciuta in Umbria a suon di Mila e Shiro e Soldini del Mulino Bianco, si fa adottare da Milano e dai tramonti dei Navigli, di cui si innamora durante un tormentato master in Bocconi.
Ama Andrea, Domitilla e Susina, ma anche la pasta frolla, il rossetto rosso, lo yogurt greco, la bossanova, i fiori di zucca fritti, l’Islanda e il Giappone. Le piace mettere insieme le persone e i progetti, è tenace e non molla mai.

Motto: We shall never surrender (cit. Winston Churchill).

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