Neanche il tempo di far freddare il brodo dei tortellini e sostituire le cazzuolate di crema al mascarpone con altrettante di crema anticellulite, rieccoci già indaffarati a rimestare lenticchie e appendere cespugli di vischio (su tutte le porte, per non sbagliare, che mica vorremo perderci il bacio di mezzanotte) in vista del Capodanno.
Oggi ci dedichiamo a un tema a me molto caro, quello del brindisi. E se già di norma sono particolarmente attenta a far sì che ogni pretesto per brindare si trasformi in un momento di qualità, va da sé che il “cin” di fine anno debba essere del tutto speciale.
E cosa fa rima con “party” meglio di “champagne”?
Quale scegliere: chi scrive ha uno spiccato debole per il Perrier-Jouet Belle Epoquè e il Dom Perignon Vintage ma se il vostro non sarà un brindisi a due, optare per queste bottiglie può diventare decisamente impegnativo. Per fortuna esistono diverse etichette con un ottimo rapporto qualità prezzo e facilmente reperibili, per fare un figurone senza compromettere il budget settimanale.
Qualche esempio: Billecart-Salmon, Delamotte Brut, Louis Roederer o Laurent Perrier Brut.
Come servirlo: non ci sono se e ma, per me lo champagne vuole la coppa. Mi piange il cuore quando lo vedo servire in flûtes; a parte che fa subito un po’ più cheap, il bicchiere deve lasciar esprimere al meglio il potenziale aromatico e les flûtes sono troppo strette. Piuttosto, meglio un classico bicchiere da riesling.
In accompagnamento, rimpiazzate i classici torroncini delle feste con delle mandorle salate affumicate o ricoperte di cioccolato extra fondente. Bene anche fichi e albicocche secche, dei must sulla tavola delle feste.
E se nella confusione vi siete dimenticati di mettere in fresco la bottiglia o qualche visita dell’ultimo minuto ha richiesto di rincarare la dose, no panic: ho un trucco dell’ultimo minuto che non lascerà nessuno a bocca – letteralmente – asciutta.
Bagnate la bottiglia e avvolgetela in uno strato di carta forno, poi riponetela così in freezer per circa 15 minuti.
Per quanto a mio parere dia il suo massimo degustato in purezza, lo champagne può anche costituire la base per dei sofisticati cocktail.
Ci sono le soluzioni vintage come il Kyr Royale (5 parti di champagne, 1 parte di creme de cassis) o il Mimosa, in cui vanno uniti metà succo d’arancia e metà champagne (provate la versione con il succo di pompelmo).
Alla ricerca di opzioni più moderne? Aggiungete nella vostra coppa un cucchiaio di sciroppo di mirtillo e un ramoscello di timo fresco. Oppure, preparate uno sciroppo con pere sciroppate al miele, zenzero e salvia: basterà cuocere in una padella le pere a pezzi molto piccoli con il miele e un po’ d’acqua, aggiungere allo sciroppo che si sarà formato alcune foglie di salvia e zenzero fresco a fette e usarlo per arricchire il vostro champagne.
1 Comment