Uno dei simboli autunnali per eccellenza, uno degli emblemi del comfort food, un pezzo di storia della vita di ciascuno: la torta di mele.
Chi non ha attraversato, con il naso all’insù, corridoi invasi da quel profumo rincuorante?
Chi non ha assistito almeno una volta al magic moment in cui la torta viene estratta dal forno dalle braccia della mamma o della nonna?
Additata in origine come il frutto del peccato, la mela è stata riabilitata per il grande pubblico addirittura come il frutto capace di togliere il medico di torno, se mangiato quotidianamente. E se in effetti le sue proprietà nutritive e benefiche sono tante e variegate, non sarà certo il mix con burro, farina e zucchero a fargliele perdere, no?
Partiamo dalla torta di mele classica, quella da credenza: imprescindibile che sia soffice e abbia le mele a pezzetti tuffate nell’impasto.
Affidiamoci alla ricetta di una mamma, che loro non sbagliano mai: in particolare, a quella di Csaba della Zorza.
Al secondo posto la torta americana per antonomasia, la Apple pie.
Quella di Nonna Papera, tanto per intenderci.
Un guscio di pasta sottile, quasi per nulla zuccherata, che raccoglie un ripieno di mela al sentore di limone e cannella.
Talmente iconica che oggi si usa dire, per garantire l’originarietà di qualcuno, “American as an apple pie”. Andate a sbirciarne la ricetta sul blog di California Bakery.
“Non tutto il male viene per nuocere” e possiamo gridarlo forte e chiaro: la tarte tatin, nata dalla svista di un mastro pasticcere, è una vera delizia di mele caramellate su frolla sottile e croccante. La ricetta collaudata di Pascal Plissoneau sul blog Fiordifrolla.
Credits: Pinterest
Per gli amanti dei dolci che si possono consumare a cucchiaiate, senza moderazione, è perfetto il crumble: una terrina di mele arricchita eventualmente da uvetta o frutta secca e ricoperta di briciole di frolla. Quello di Ruth Reichl, ex direttrice della rivista gastronomica americana Gourmet, è sul blog il cavoletto di Bruxelles.
Credits: Il cavoletto di Bruxelles – Sigrid Verbert
Non possiamo non annoverare nella lista il classico strudel, simbolo della pasticceria altoatesina. Per prepararlo si usano le mele renette (le mie preferite in assoluto) con quella polpa profumata e consistente. Grande disputa si accende sempre in merito alla tipologia di pasta con la quale dovrebbe essere preparato: c’è chi opta per la frolla, chi si rifugia in una sfoglia e chi predilige sicuro una pasta “matta”, preparata con farina, acqua e olio d’oliva, stesa in modo così sottile da permettere di leggervi in trasparenza un articolo di giornale.
Nel dubbio vi rimando a quello di Montersino.
Credits: Pinterest
Per una voglia dell’ultimo minuto c’è un’unica risposta: mug cake.
Ultra rapida, basta amalgamare un uovo, tre cucchiai di zucchero e tre di burro fuso con due cucchiai di latte, un pizzico di sale e quattro cucchiai di farina con lievito. Unire poi una mela a pezzetti, dividere in due tazze e cuocere 3 minuti a 750W. Spolverare a piacere con cannella e zucchero a velo.
Credits: Pinterest
Voglio stupirvi ora: dato che l’abbinamento mele e formaggi è decisamente gourmet perché non declinarlo anche in una torta? Vi lascio la ricetta della torta di mele in crosta di parmigiano, anche questa firmata Il cavoletto di Bruxelles.